
Shrinkflation: Cos’è, Esempi e Curiosità
Sei mai entrato nel supermercato e hai notato che le confezioni dei tuoi snack preferiti sembrano più piccole? Potresti non essere l’unico a fare questa osservazione. La shrinkflation è una tendenza che sta influenzando silenziosamente il modo in cui acquistiamo e consumiamo prodotti di tutti i giorni. In questo articolo, esploreremo cos’è la shrinkflation, esamineremo alcuni esempi concreti e scopriremo alcune curiosità interessanti legate a questa pratica.
Iniziando da un’analisi del termine: shrinkflation in italiano può essere tradotto come “sgrammatura” o, come suggerisce il nostro amico Google “restringimento“.

La parola deriva dall’unione dei due termini di origine anglosassone, il verbo “to shrink” che significa “restringere” ed il termine “inflation” che fa riferimento all’inflazione, la crescita generale dei prezzi. Il termine ha un’origine recente e viene spesso attribuito sia a Pippa Malmgren sia a Brian Domitrovic. In effetti, l’economista britannica Pippa Malmgren, potrebbe essere responsabile della sua diffusione per effetto di un tweet o dell’uso in un articolo del 2009 per The Telegraph in cui scriveva che la shrinkflation era una nuova forma di inflazione ma meno visibile del tradizionale aumento dei prezzi. Tuttavia sembrerebbe Brian Domitrovic il coniatore del termine con l’utilizzo nel suo libro del 2009 “Econoclasts: The Rebels Who Sparked the Supply-Side Revolution and Restored American Prosperity ” in cui l’autore usava il termine shrinkflation per contrastare la stagflazione, anche se il termine “shrinkflation” sembra stato usato in precedenza negli anni ’70, seppur con un significato diverso.
“Dopo la seconda guerra mondiale, gli Stati Uniti hanno scambiato la depressione con un acuto periodo di stagflazione. In realtà, si trattava di ‘shrinkflation’, in quanto l’economia si stava contraendo mentre i prezzi aumentavano”
Brian Domitrovic – “Econoclasts: The Rebels Who Sparked the Supply-Side Revolution and Restored American Prosperit
Cos’è la Shrinkflation
La shrinkflation è un fenomeno in cui le aziende riducono le dimensioni dei loro prodotti senza diminuirne il prezzo. In altre parole, il consumatore paga per ottenere meno prodotto per la stessa quantità di denaro. Questa pratica è una strategia che le aziende adottano per gestire i costi crescenti dei materiali e della produzione, senza allarmare i consumatori con un aumento del prezzo evidente.
In sostanza si tratta di una vera e propria tattica commerciale di rincaro occulto per cui la quantità di prodotto all’interno della confezione diminuisce, ma l’azienda lascia invariato il suo prezzo (solitamente). Addirittura, in alcuni casi, si può assistere anche ad un aumento, seppur lieve, del prezzo del prodotto a fronte della riduzione della quantità di prodotto contenuta al suo interno.
Questo stratagemma viene utilizzato per evitare un chiaro aumento dei prezzi per far si che un consumatore poco attento possa evitare di accorgersi dell’accaduto, ma non solo. In alcuni casi questa tecnica è stata utilizzata da alcune aziende anche per adattarsi alle tendenze dei consumatori verso la richiesta di prodotti più sostenibili o per rispondere alle restrizioni governative sull’uso di determinate materie prime.
Con la crescita del livello di inflazione, il meccanismo della shrinkflation lo si è osservato un po’ in tutti i settori. Quelli colpiti principalmente da questa operazione sono stati i prodotti dell’industria alimentare e delle bevande, ma non sono da meno anche altri prodotti come carta igienica, crema per le mani e detersivo per i piatti. Insomma, è un sistema che ha colpito un po’ tutti!
Vantaggi
Probabilmente avrai già capito quali possano essere i vantaggi della Shrinkflation, visti ovviamente dal lato dell’azienda. I principali vantaggi possono essere due:
- Riduzione dei Costi di Produzione
- Mantenimento del Prezzo Apparente
- Miglioramento del margine
Uno dei principali vantaggi per le aziende è certamente la riduzione dei costi di produzione. Riducendo le dimensioni dei prodotti, possono risparmiare sui materiali e sui costi di trasporto. A volte, però, questa pratica non è associata ad una riduzione del packaging esterno al prodotto, in quanto ciò potrebbe rendere palese al cliente la riduzione di quantità, quanto piuttosto dal suo contenuto. Per renderi meglio l’idea, guarda l’immagine sottostante. Noti qualcosa di diverso?

Per i consumatori, potrebbe sembrare che il prezzo di un prodotto sia rimasto lo stesso nonostante la riduzione delle dimensioni. Questo potrebbe far sentire che stanno ancora ottenendo un buon affare, anche se in realtà stanno pagando di più per unità di prodotto. Ciò ovviamente può portare, all’azienda, un miglioramento del margine a fronte di una riduzione del prezzo.
Svantaggi
Meno immediati rispetto ai vantaggi, sono gli svantaggi, lato azienda, di questa pratica. Eppure bisogna stare molto attenti all’utilizzo di questa pratica perché potrebbe essere molto pericolosa per il brand.
Se da un lato questa pratica viene usata per non incidere sui prezzi verso il consumatore e può potenzialmente portare ad un miglioramento del margine, gli svantaggi della Shrinkflation possono finire con l’essere gravi e addirittura divenire irreparabili per l’azienda.
Gli svantaggi possono essere:
- Riduzione della reputazione del brand
- Logoramento della fiducia del consumatore
- Eticità e trasparenza nella comunicazione
Uno dei principali svantaggi è che la shrinkflation può ingannare i consumatori. Il consumatore infatti può pensare di ottenere lo stesso valore, ma in realtà sta ricevendo ingannevolmente meno prodotto. Questo può portare a sensazioni di frustrazione e insoddisfazione una volta che si rende conto della pratica commerciale. La shrinkflation quindi può minare la fiducia dei consumatori nell’azienda e nel brand. Infatti, quando i consumatori si accorgeranno che i prodotti stanno diventando più piccoli (perché nel lungo periodo è quasi certo che prendano questa consapevolezza) senza una riduzione di prezzo proporzionale, potrebbero diventare scettici riguardo alle pratiche etiche dell’azienda stessa e perdere fiducia nella sua eticità e trasparenza comunicativa.
Come utilizzare la Shrinkflation
La shrinkflation è un fenomeno complesso che può avere effetti sia positivi che negativi. Mentre le aziende possono trarre vantaggio da questa pratica per ridurre i costi, i consumatori possono trarre beneficio da un non aumento dei costi (ricordiamo infatti che è una pratica condizionata da un processo di inflazione per le aziende che altrimenti renderebbe necessario un aumento del prezzo) a fronte di una riduzione della quantità di prodotto, a volte anche impercettibile. Anche se è un concetto che spesso viene associato a pratiche aziendali discutibili, questo non esclude che sia una pratica che possa essere utilizzata in modo etico per fornire vantaggi ai consumatori. Le aziende, infatti, possono implementare la shrinkflation in modo responsabile e vantaggioso per i loro clienti. Per poter attuare questa pratica in maniera chiara e trasparente bisogna rendere consapevoli i consumatori dei cambiamenti nelle dimensioni dei prodotti.
Un’altra tattica potrebbe essere quella di offrire diverse opzioni ai consumatori. Ad esempio, l’azienda può continuare a vendere il formato originale del prodotto insieme a una versione più piccola e più economica. In questo modo, i consumatori hanno maggiori opzioni di scelta e possono optare per quella che meglio si adatta alle loro esigenze.
Esempi
Gli esempi di Shrinkflation a cui abbiamo assistito negli anni sono davvero tantissimi. Oggi ve ne segnaliamo qualcuno che abbiamo scovato sul web e che ci è sembrato molto curioso ed interessante. Altroconsumo, ad esempio, ha riportato una serie di esempi di shrinkflation che mostrano come le aziende si servano di questa tattica per aumentare i prezzi in modo occulto:
- I cereali della linea Special K Classic di Kellog’s sono passati da un prezzo a confezione di 2,37 euro (ottobre 2022) ai 3,49 euro (febbraio 2023). Nel frattempo anche il peso della confezione è cambiato, passando da 500 a 450 grammi: in pratica in quattro mesi si sono persi 50 grammi di prodotto, ma il prezzo è lievitato del 45%.

- Con un rincaro del 3.4%, anche la confezione di biscotti Krumiri Bistefani si è alleggerita di 10 grammi lasciandone invariato il prezzo.

- Un altro noto esempio che sicuramente sarà capitato sotto gli occhi di molti è quello della Coca-Cola che nel 2014 ha ridotto la dimensione della sua bottiglia da 2 litri passando a 1.75 litri mantenendo inalterato il prezzo.

Ti piacerebbe utilizzare questa o altre tecniche commerciali per raggiungere i tuoi obiettivi di business? Scopri come possiamo esserti d’aiuto con il nostro servizio di consulenza marketing personalizzata.
Hai bisogno d’aiuto? Contattaci per ricevere assistenza su misura per raggiungere i tuoi obiettivi.
Contattaci